A Ravenna opo l’inaugurazione verdiana con ‘Il trovatore’ , l’appuntamento è a gennaio (15 e 16) con Roméo et Juliette, il capolavoro di Gounod ispirato alla celeberrima tragedia di Shakespeare. Il nuovo allestimento del Teatro Verdi di Pisa avrà come regista Andrea Cigni (che lo scorso anno firmò la Fille du Régiment) e sarà diretto da Michele Rovetta, giovane direttore scelto nel 2003 da Daniel Barenboim come Maestro Sostituto alla Deutsche Staatsoper che si sta imponendo sulla scena internazionale. A febbraio (5 e 6) sarà la volta di Fidelio l'unico lavoro teatrale lasciatoci da Ludwig van Beethoven, che ritorna a Ravenna a quarant'anni dalla sua ultima rappresentazione all'Alighieri. Il capolavoro che il compositore di Bonn concepì al culmine della propria parabola artistica, inaugura la collaborazione col Teatro di Bolzano che ci affianca in questo impegnativo allestimento affidato all'esperta direzione musicale di Gustav Kuhn e alla regia di Manfred Schweigkofler.
Giulio Cesare di Händel segna invece il ritorno di Accademia Bizantina diretta da Ottavio Dantone (18 e 20 marzo) in uno dei grandi capolavori dell'opera barocca, titolo anche questo mai eseguito a Ravenna pur essendo fra i più celebrati e tra i primi ad essere ripreso nel '900 e da allora regolarmente presente nei cartelloni di tutti i teatri del mondo. A un anno dal Tito Manlio, assieme ad Accademia Bizantina ritorna anche il regista che firmò quell'allestimento, Alessio Pizzech.
La stagione si concluderà con un fuori abbonamento (26 marzo) dedicato al pubblico di ogni età dove anche il confine dei generi - opera, danza, musical - è estremamente sfumato: Le Streghe di Venezia.
La produzione che la Fondazione Musica per Roma ha riallestito in coproduzione con Ravenna Festival, nacque alcuni anni fa quando Philip Glass scrisse le musiche di un'opera-balletto per bambini, Le streghe di Venezia, basandosi sui testi e le immagini di Beni Montresor, l'artista veronese conosciuto per la sua versatilità di scenografo, scrittore e illustratore per bambini. L'opera, riproposta con un allestimento scenico che fa ampio uso della tecnologia video, arricchita dai testi di Vincenzo Cerami e con la regia di Giorgio Barberio Corsetti, si rivolge ad un pubblico di adulti e bambini, ma proprio questi ultimi con la loro innocente immaginazione sono il soggetto del lavoro teatral-musicale, in quanto spirito ed essenza della libertà del mondo.
Il primo appuntamento con la danza è a dicembre (4 e 5), in pieno clima natalizio, con Lo schiaccianoci, il celeberrimo balletto ambientato la vigilia di Natale a Norimberga, interpretato dal Balletto del Teatro dell’Opera della Macedonia che per l’occasione ospita due grandi ètoiles del Berlin State Ballet. Seguiranno l’Aterballetto di Mauro Bigonzetti che torna all’Alighieri con lo spettacolo Certe Notti incentrato sulle canzoni e le poesie di Luciano Ligabue e, fuori abbonamento, una delle compagnie più rappresentative della danza newyorkese, il Complexions Contemporary Ballet. Nel variegato ventaglio di proposte spicca poi Rhyth.mix uno spettacolo che trasforma lo sport in spettacolo, le evoluzioni dei corpi in danza, mentre la chiusura della stagione sarà ad aprile con Tre classici del ‘900, rilettura del Balletto dell’Esperia di 3 grandi titoli del repertorio del novecento strettamente legati a celebri composizioni musicali.
(Comunicato/Teatro Dante Alighieri di Ravenna)
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