Venerdì 4 febbraio 2011 ore 11.00 (teatroragazzi)
Sabato 5 febbraio 2011 ore 20.30
Domenica 6 febbraio 2011 ore 16.00
PRESTO LENTO PRESTO
balletto in un atto
musiche di Domenico Gallo e Giovanni Battista Pergolesi
lettura UNA SUPPLICA DI PULCINELLA documento inedito del secolo XVIII
PULCINELLA
balletto in un atto
musiche di Igor Stravinskij da Giovanni Battista Pergolesi
Compagnia Fabula Saltica
associazione Balletto città di Rovigo
Vito Alfarano, Iunia Bricca, Melania Chionna, Reiner Dominguez,
Ezio Domenico Ferraro, Federica Iacuzzi, Davide Valrosso
Coreografie Claudio Ronda
Scene Giulio Magnetto
realizzate dal laboratorio scenografico del Teatro Sociale di Rovigo
Costumi Giulia Zuolo
Luci Roberto Lunari
Secondo appuntamento con il balletto al Teatro Sociale di Rovigo,
che sabato 5 e domenica 6 febbraio vedrà in scena la compagnia Fabula Saltica.
Lo spettacolo sarà proposto in anteprima per i ragazzi venerdì 4 alle 11.
Nella Venezia di Tiepolo il Pulcinella di Claudio Ronda
Alla base di Pulcinella, balletto che è parte integrante, anche per le sue molte versioni, del grande repertorio di danza del '900, c’è un insolito (per i nostri tempi) quadrato di geni: Stravinskij, per le musicherubate a; Picasso per scene e costumi; Massine per la coreografia; Serge Diaghilev per la commissione dai Ballets Russes, il debutto (1920) all’Opéra di Parigi e la supervisione. Ma bisogna precisare che, se Stravinsky si è notoriamente ispirato a Giovan Battista Pergolesi, quest’ultimo, a sua volta, ha saccheggiato, in totale adesione, i lavori del quasi dimenticato autore veneziano Domenico Gallo (1730-1768).
Ed è proprio all’interno delle musiche di quest’ultimo che Ronda, per costruire con coerenza e unità d’intenti la propria serata, ha elaborato una prima parte, astratta, d’atmosfera, con chiari riferimenti al mondo del ‘700. Questa premessa alla fluida narrazione del balletto, ha un filo logico nella riproposizione della musica delle fonti, cui si sono ispirati Pergolesi prima e Stravinskij poi. “Ecco spiegato il perché”, sottolinea Ronda, “di un anticipo al balletto. L'ho immediatamente elaborato sulla danza, con i corpi, con la pura plasticità dei danzatori: per trovare la libertà di spaziare in più direzioni”.
Ronda precisa inoltre che “fra imprevisti scherzosi o pseudodrammatici, intrighi, amori e finta morte, questa commedia balletto sulle avventure di Pulcinella mima, in realtà, le umane vicende, filtrate dalla smorfia della maschera, costantemente contratta fra il riso e il pianto. Ciò rende Pulcinella insieme attore e spettatore, più vero e umano di tutti in una società congelata da ignoranze e incomprensioni. Questa sua immagine di irrequietezza, che fonde elemento realistico popolare e artificio teatrale, parla a coloro per i quali la vita è gioco, che si ostinano ad avere fantasie, ad usare parole come amore, poesia, sentimento”.
Della scansione originale, il Pulcinella di Ronda conserva l’intreccio, derivato dai canovacci della Commedia dell'Arte, e i personaggi dell’azione: Pulcinella, la sua amante Pimpinella, le giovani Rosetta e Prudenza, i rispettivi fidanzati Coviello e Florindo, e l’amico Furbo. Unica variante è il luogo del racconto, da Napoli trasferito a Venezia. La nuova cornice è supportata dalla copiosa iconografia che, alla maschera napoletana, e alle sue corrosive valenze, ha dedicato Gian Domenico Tiepolo, con il suo acuto e severo spirito di osservazione della decadenza della Serenissima del suo tempo, e il suo umorismo amaro, velato di malinconia. La scelta di questa nuova locazione è motivata, per Ronda, “dalla risposta ad obblighi per la commissione ricevuta, che ne hanno orientato la chiave di lettura, e dall’esigenza di trovare un'altra strada per Pulcinella, rispetto a quella utilizzata dal gruppo di geni che ha lavorato alla prima versione". Ma, dice ancora il coreografo, “il condizionamento iniziale si è rivelato una chiave di lettura efficace nel supporto visivo di Tiepolo, pittore che ha fatto di Pulcinella un momento significativo della propria arte con i grandi cicli, di disegni e affreschi, a lui dedicati, realizzati nella sua villa di Zianigo, e ora conservati a Cà Rezzonico".
La cornice fornita da Tiepolo, se pur collocata alla fine del '700, si è subito trasformata in un preciso referente, iconografico e storico, e ha concesso al coreografo infiniti suggerimenti e suggestioni. Da qui, è nato un modo diverso di leggere Pulcinella. “È stato emozionante”, ricorda Ronda, “vedere come, in Tiepolo, il segno di Pulcinella scorra con totale naturalezza dentro Venezia. Come se questa maschera fosse parte integrante di quel paesaggio, con un'appartenenza per simbiosi all'identità stessa della città. Negli affreschi Pulcinella innamorato, L' altalena di Pulcinella e La cavalcata dei Pulcinella, tra gli altri, realizzati intorno al 1797, Tiepolo trasfigura il tramonto di Venezia, da lui avvertito con chiarezza. In quelle caricature, così vicine alle commedie di Carlo Goldoni, emergono infatti in chiave grottesca i guasti della società del tempo. Il lungo cappello, la maschera e la casacca bianca di Pulcinella simboleggiano la sincerità e l'immediatezza del popolo veneziano, che contempla, fra ironia e amarezza, la rovina della Serenissima. E nelle 104 carte del suo ciclo di disegni su Pulcinella, ilDivertimento per li Regazzi, Tiepolo rende lo spettatore parte attiva nella scena, gli fornisce costantemente elementi che lo obbligano a interrogarsi, a cercare di capire in che punto si trovi l'azione descritta, e dove ci vuole condurre il senso del racconto. Lasciando però aperte infinite soluzioni. Questo modo di procedere mi è sembrato significativo, ed è diventato mio nel raccontare Pulcinella". ermanno romanelli.
(Comunicato/Teatro Sociale di Rovigo)
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