Domenica 5 dicembre si canta al Piccolo Regio Puccini con il gruppo da camera del Teatro Regio Viva l’operetta!, la formazione che riunisce il soprano Eugenia De Gregori, il mezzosoprano Angelica Buzzolan, il tenore Giancarlo Fabbri, il basso Davide Motta Fré, accompagnati al pianoforte da Giulio Laguzzi e con la partecipazione speciale di Marina Bertolo al violino; in programma brani di Franz Lehár, Robert Katscher, Robert Stolz, Paul Abraham, Johann Strauss figlio, Emmerich Kálmán, Carlo Lombardo e Virgilio Ranzato. Le arie più belle, i duetti, i quartetti armonizzati - tratti dalle più famose operette – costituiscono la colonna sonora di una storia originale scritta da Giancarlo Fabbri e Gianni Versino che segue i canoni stilistici della classica operetta: battute comiche, doppi sensi e inevitabili equivoci. Alla narrazione si aggiunge anche una pièce comica di Erminio Macario, naturalmente riscritta e adattata per l’occasione. Nata a Parigi a metà Ottocento, l’operetta – intesa come genere teatrale con inserti musicali cantati – è indissolubilmente legata al nome di Jacques Offenbach; nel giro di pochi anni conquista anche Vienna dove Johann Strauss figlio scrive Il pipistrello (1874), vera e propria sintesi degli elementi distintivi del genere: il melodismo malinconico, il carattere ballabile di molti brani, il fascino per il balletto esotico. Erede di Strauss è Franz Lehár autore di un considerevole numero di titoli tra i quali spicca per la notorietà raggiunta La vedova allegra. Molti gli ammiratori ed emuli di Lehár, un esempio fra tutti è il Duetto delle rondini di Emmerich Kálmán. Negli anni Venti l’operetta inizia a subire le influenze dei nuovi generi della musica leggera: accanto al valzer fanno la loro comparsa la canzone da cabaret, il fox-trot e il jazz come nelle composizioni di Robert Stolz, Paul Abraham e Robert Katscher che compone anche per il cinema. In Italia tra Otto e Novecento il genere è legato a Carlo Lombardo, amico e collega di Mascagni, e al musicista Virgilio Ranzato, autori di due fra le più celebri operette italiane: Il paese dei campanelli e Cin-Ci-Là. I Concerti Aperitivo sono realizzati quest’anno grazie al fondamentale sostegno alla produzione artistica da parte di una Fondazione privata che da anni si impegna a favore della musica e dell’arte; a Saiagricola – Società del Gruppo Fondiaria Sai – che, al termine dei concerti, offre l’aperitivo al pubblico nel Foyer del Toro; a Nespresso – nuovo Partner Sostenitore del Teatro Regio – che offre il caffè nel coffee point allestito appositamente nel Foyer del Teatro. I biglietti sono esauriti in prevendita. Disponibili solo 30 ingressi un’ora prima del concerto. Ulteriori informazioni al tel. 011.8815.557 e sul sito www.teatroregio.torino.it.
Il prossimo appuntamento con I Concerti Aperitivo è al Teatro Regio con il Coro di voci bianche del Teatro Regio e del Conservatorio “G. Verdi” impegnato in un programma che prevede la Messe basse e quattro mottetti di Gabriel Fauré, Friday Afternoons di Benjamin Britten, Three Children’s Songs di Witold Lutoslawski e, in conclusione, una selezione di canti natalizi; dirige il maestro Claudio Fenoglio. Posti a € 10 (€ 5 per gli under 14) in vendita alla Biglietteria (tel. 011.8815.241/242) da martedì a venerdì ore 10.30-18; sabato ore 10.30-16 e presso Infopiemonte-Torinocultura, da lunedì a domenica ore 10-18.
(Comunicato/Teatro Regio di Torino)
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